Nel 2018 sono stato stato invitato, assieme ad altri BASE jumper provenienti da tutto il mondo, ad un evento in Turchia organizzato dal governo di una regione nord-orientale e dal mitico BASE jumper autoctono Cengiz Kocak. Il viaggio è stato diviso in due parti, la prima ad Uzundere: il progetto era di aprire più salti nuovi possibili girovagando per queste particolari montagne. Ci siamo poi spostati a Kamalye dove era previsto uno show con la tuta alare.
L’arrivo in aeroporto è stato divertente: 15 disagiati con vestiti sgargianti, cappellini, tatuaggi ovunque e un modo di fare molto lontano dalla cultura del luogo aspettavano i loro bagagli nell’unico rullo presente all’unico gate. Da lì ci siamo diretti verso l’albergo di questo piccolo paese circondato da alture dove ci hanno trattati benissimo. L’indomani saliamo su questi pick up, alcuni davanti e altri dietro nel cassone, e ci dirigiamo alla ricerca di salti.
Passiamo laghi e fiumi, la terrà è brulla qua, solo le capre onnipresenti brucano la rara erba presente, in compenso ci sono molte pareti dal facile accesso, ci bastava indicarne una e lo staff turco si mobilitava per trovare l’accesso più facile. Il giorno del mio compleanno sono riuscito ad aprire un salto nuovo con la tuta alare e l’ho chiamato happy birthday in onore di un famoso salto italiano di tute alari presente sopra il lago di Garda. Il giorno prima di partire è arrivato un temporale proprio mentre stavamo saltando, un gruppo è rimasto su e non ha saltato, mentre un altro gruppo, tra cui io, è riuscito a rintanarsi sotto una sgangherata tettoia subito dopo il salto. Da questo momento in poi ci è veramente sembrato di vivere in un film catastrofico. I temporale fa crollare enormi massi sulla strada, alcuni rimbalzano e vanno a finire su una seconda strada sottostante, le macchine si fermano quando ormai è impossibile transitare, un fiume marrone invade tutta la carreggiata. Dopo una buona mezz’ora di acquazzone iniziamo a spostare qualche masso per lasciar passare e macchine, queste, appena possibile iniziano a transitare non curanti di altri massi che continuavano a cadere. Un sasso colpisce un auto mentre un altro enorme sfiora di un metro un ambulanza che aveva deciso di non fermarsi ai nostri segnali di pericolo. Veramente un film.
La seconda settimana invece è trascorsa in un ambiente leggermente più occidentale a circa 8 ore di pullman, a Kamalye. Qui le donne erano senza velo e le persone conoscevano un po’ di inglese. Qui saltiamo sopra il paese e voliamo vicino ad un promontorio dove 50 persone ci stavano aspettando per lo show, un amico passa talmente vicino alle persone che queste terrorizzate si accovacciano a terra. Il giorno seguente invece saltiamo da qualcosa di veramente singolare, creato apposta per questo annuale evento già da molti anni, un cavo di 400 sospeso sopra? Sopra l’Eufrate!! ve lo ricordate? certo, chi non l’ha studiato. Il cavo era provvisto di un carrellino con una panchina azionata da un motore che ci permetteva di arrivare al centro del canyon alto 250 metri sopra il fiume. Da li ognuno si sbizzarriva in evoluzioni di ogni genere. Quella sera abbiamo fatto un po’ di festa, soprattuto perchè alcuni ragazzi avevano trovato dell’alcool, si perchè siamo capitati in pieno ramadan e quella sostanza scarseggiava, non che la cosa mi interessasse particolarmente in quanto astemio ma la festa è stata molto divertente.
Conservo un dolce ricordo di quei giorni passati assieme a esperti saltatori da cui ho imparato molto. Ero già stato più volte in Turchia, ma quella regione cosi vicina a Georgia ed Armenia è particolarmente selvaggia e tutto da scoprire, non solo per quanto riguarda il BASE jumping ma anche per la scalata o il parapendio, per non parlare della mountain bike!